|it| Georgia | საქართველო_Sakartvelo

[banner]

 

 

Georgia – Bandiera

Georgia – Bandiera

 

Georgia - Stemma

Georgia – Stemma

 

 

Georgia - Localizzazione

Georgia – Localizzazione

 

Georgia – Mappa

 

La Georgia (in georgiano: საქართველო?, traslitterato: Sakartvelo; in russo: Грузия?, traslitterato: Gruzija) è uno Stato sulle rive del Mar Nero, situato su una delle linee convenzionali di demarcazione che separano l’Europa dall’Asia. Dal punto di vista geografico è considerato appartenente all’Asia o anche un paese transcontinentale, mentre, dal punto di vista storico-culturale è spesso considerato appartenente all’Europa orientale.

La Georgia fa parte del Consiglio d’Europa, dell’OSCE, di Eurocontrol, della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo, e del GUAM ed è compresa nel piano d’azione per l’adesione alla NATO.

Parte dell’impero russo dal 1801 fino alla rivoluzione del 1917, per buona parte del XX secolo fu una repubblica dell’Unione Sovietica; nel corso del 1991 proclamò la propria indipendenza che divenne formalmente riconosciuta il 25 dicembre di quello stesso anno.

Confina a nord e a nord-est con la Russia, a sud con la Turchia e l’Armenia, a sud-est con l’Azerbaigian, e a ovest col Mar Nero. Ha una popolazione di 3 716 858 abitanti e la sua capitale è Tbilisi

 

 

Georgia – Bandiera

 

Origine del nome

I georgiani chiamano se stessi Kartvelebi (ქართველები), la loro terra Sakartvelo (საქართველო), e la loro lingua Kartuli (ქართული). Questi nomi derivano da un capo pagano chiamato Kartlos, considerato il padre di tutti i Georgiani. Il nome Georgia dato dagli stranieri, usato in larga parte del mondo, proviene dal greco georg – (γεωργ), che indica l’agricoltura. Il termine è stato anche ricondotto al nome di San Giorgio (il santo patrono del paese), o a γεωργία (gheorghía, coltivata). Il mondo antico ha conosciuto gli abitanti della Georgia orientale come Iberiani, dal regno caucasico di Iberia – confondendo così i geografi dell’antichità, che hanno pensato questo nome applicato soltanto agli abitanti della penisola iberica.

 

Storia

Vakhtang VI fu re della Georgia orientale durante le invasioni turche e persiane.

 

Il territorio dell’odierna Georgia è stato abitato con continuità fin dalla prima Età della Pietra. Durante il I millennio a.C. il territorio dell’attuale Georgia era occupato a occidente, sul Mar Nero, dalla Colchide, la mitica terra del vello d’oro e, ad oriente, dall’Iberia. La prima menzione scritta delle tribù proto-georgiane risale al XII secolo a.C., mentre il primo regno unificato risale al IV secolo a.C.

Il Cristianesimo fu dichiarato religione di Stato nel 337 d.C. e la chiesa georgiana si proclamò autocefala, rendendosi autonoma dal patriarcato di Antiochia, già nel V secolo. L’età aurea dal punto di vista culturale, artistico, religioso e politico fu quella sotto la dinastia Bagration dall’XI secolo al XIII secolo, che fu interrotta dall’invasione dei Mongoli del 1223. Nei secoli successivi la Georgia, disintegratasi in vari staterelli, fu ripetutamente sottoposta alle invasioni rivali della Persia e della Turchia ottomana.

Nel 1783 il trattato di Georgievsk fu il primo tra uno Stato georgiano e l’impero russo; il 12 settembre 1801 quest’ultimo annesse la Georgia orientale e nel 1810 gli ultimi territori georgiani indipendenti, con la conseguente abolizione del patriarcato e dell’autocefalia della chiesa nel 1811. Nel 1878 tutti gli attuali territori georgiani facevano parte dell’Impero russo. Nel 1878 a Gori nasce Josif Stalin, il quale segnerà la storia del suo paese, della Russia e del mondo intero.

 

Principessa Caterina, l’ultima principessa regnante di Mingrelia della Georgia occidentale.

 

In seguito alla prima guerra mondiale e alla rivoluzione russa, il 22 aprile 1918 l’élite nazionalista attiva dal 1890 e i menscevichi dichiararono l’indipendenza da Mosca formando con Armenia e Azerbaigian la Repubblica Federale Democratica Transcaucasica, con capitale Tbilisi, e il 26 maggio 1918 restaurarono lo Stato georgiano con il nome di Repubblica Democratica di Georgia; le elezioni furono vinte dai menscevichi guidati da Noe Zhordania.

Il 25 febbraio 1921 truppe sovietiche guidate dal georgiano Stalin diedero fine alla Repubblica, incorporando la Georgia all’Unione Sovietica nel 1922, nonostante una resistenza durata fino all’agosto 1924. Inizialmente parte della Repubblica socialista sovietica federativa transcaucasica, sempre con capitale Tbilisi, dal 1936 divenne autonoma come Repubblica socialista sovietica georgiana.

In seguito alla perestrojka, il 28 ottobre 1990 le prime elezioni libere del Soviet nazionale furono vinte dallo schieramento nazionalista. Rinata come Stato indipendente dal dissolvimento dall’Unione Sovietica il 9 aprile 1991, in seguito al referendum del 31 marzo, che vide il 98,9% dei georgiani favorevole all’indipendenza, la Georgia ha adottato il nome di Repubblica di Georgia.

Con l’indipendenza georgiana si svilupparono conflitti separatisti nelle regioni dell’Abcasia e dell’Ossezia del Sud, autoproclamatesi indipendenti.

Nel 2004 la Rivoluzione delle rose ha portato al potere il presidente Mikheil Saakašvili, provocando al contempo un ulteriore allontanamento politico da Mosca. Nello stesso anno la Georgia ha cambiato il proprio nome ufficiale in Repubblica della Georgia.

 

 

Agosto 2008 – Conflitto in Ossezia del Sud

Nell’agosto 2008 nuovi scontri in Ossezia del Sud sono sfociati nell’avanzata delle forze georgiane nella regione e nella reazione russa – i militari russi erano presenti nella regione sin dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica con funzioni di mantenimento della pace – con il bombardamento del porto di Poti, un importante centro strategico per la distribuzione di carburante nel Mar Nero e la cacciata degli attaccanti. La Georgia ha proclamato la mobilitazione generale, dichiarando lo stato di guerra. Nel prosieguo delle operazioni militari che interessano l’area l’esercito russo ha inviato truppe in Ossezia e Abcasia, schierandosi a fianco dei secessionisti. Nei giorni seguenti le operazioni russe non si sono limitate all’area contesa, ma hanno coinvolto anche il territorio della Georgia quando le truppe dell’Armata Russa hanno occupato la città di Gori a 90 km da Tbilisi, la città di Poti e altre località minori, costringendo i georgiani a ripiegare per difendere la capitale. Un accordo preliminare sul cessate il fuoco è stato firmato da Georgia e Russia il 15 agosto 2008. Lo Stato Maggiore dell’esercito russo ha dichiarato di aver completato il ritiro dalle zone occupate in Georgia entro 10 giorni, mentre la parte georgiana osserva che esistono ancora posti di blocco russi nel suo territorio e che il ritiro dal porto di Poti non è stato completato. Il Parlamento georgiano, riunito in seduta straordinaria, ha prorogato lo Stato di guerra fino all’8 settembre 2008.

 

Suddivisioni amministrative

 

La Georgia è suddivisa in due repubbliche autonome (avtonomiuri respublika), ossia l’Abcasia e l’Agiaria; una città autonoma, corrispondente alla capitale (k’alak’i), Tbilisi; nove regioni (mkhare), stabilite provvisoriamente fra il 1994 e il 1996. Le regioni e le repubbliche autonome si suddividono a loro volta in municipalità (o distretti). L’Abcasia e l’Ossezia del Sud (che si estende in gran parte nella regione di Shida Kartli) si sono autoproclamate repubbliche indipendenti.

Popolazione

Demografia

I georgiani (inclusi mingreli, svani, laz e agiari) sono attorno all’83,8% dell’attuale popolazione della Georgia, che conta 3 661 473 individui (luglio 2006). Gli altri principali gruppi etnici includono gli azeri, che sono il 6,5% della popolazione, armeni – 5,7%, russi – 1,5%, abcasi e osseti. Anche altri numerosi piccoli gruppi etnici vivono nel paese, inclusi assiri, ceceni, cinesi, ebrei georgiani, greci, kabardi, curdi, tatari, turchi e ucraini. In particolare, la comunità ebraica georgiana è una delle più vecchie comunità ebraiche del mondo.

 

Gruppi etno-linguistici del Caucaso, 2007

 

La Georgia esibisce anche una significativa diversità linguistica. All’interno della famiglia delle lingue caucasiche meridionali sono parlati il georgiano, il laz, il mingreliano e lo svan. I gruppi caucasici meridionali diversi da quelli etnici georgiani parlano spesso le loro lingue native assieme al georgiano. Le lingue ufficiali della Georgia sono il georgiano e anche l’abcaso nella regione autonoma dell’Abcasia. Il georgiano, la lingua ufficiale, è parlata dal 71% della popolazione, il 9% parla russo, il 7% armeno, il 6% azero, e il 7% le altre lingue. Il tasso di alfabetizzazione della Georgia si dice che sia attorno al 100%.

In alcune regioni della Georgia, i gruppi etnici non georgiani costituiscono un’importante minoranza. Nella regione di Kvemo Kartli il 41,75% è della popolazione è di etnia azera[31]. Nella regione di Samtskhe-Javakheti, confinante con l’Armenia, gli armeni costituiscono il gruppo etnico maggioritario[32].

Al principio degli anni novanta, successivamente alla dissoluzione dell’Unione Sovietica, violenti conflitti separatisti sono scoppiati nelle regioni autonome dell’Abcasia e dell’Ossezia del Sud. Molti osseti che vivevano in Georgia lasciarono il paese, principalmente per l’Ossezia del Nord, in Russia. D’altra parte, più di 150 000 georgiani lasciarono l’Abcasia dopo lo scatenarsi delle ostilità nel 1993. Dei turchi mescheti, che furono trasferiti forzatamente nel 1944, solo una piccola frazione è ritornata in Georgia a partire dal 2008.

Nel 1989 il censimento registrò nel paese la presenza di 341 000 russi etnici (il 6,3% della popolazione), 52 000 ucraini e 100 000 greci. Dal 1990 un milione e mezzo di persone di nazionalità georgiana hanno lasciato il paese. Almeno un milione di immigrati dalla Georgia risiedono legalmente o illegalmente in Russia. Il tasso di migrazione netta in Georgia è −4,54%, escludendo i cittadini georgiani che vivono all’estero. La Georgia è comunque stata abitata da immigrati provenienti da tutto il mondo fin dalla sua indipendenza. Secondo le statistiche del 2006, la Georgia riceve la maggior parte dei suoi immigrati dalla Turchia e dalla Repubblica Popolare Cinese. È presente negli ultimi anni un forte flusso migratorio dall’Iran da parte di persone oppresse dal regime iraniano (per lo più scrittori e cristiani evangelici) e di semplici uomini d’affari in cerca di nuove opportunità di guadagno[33].

La maggior parte della popolazione pratica oggi il Cristianesimo ortodosso della Chiesa ortodossa georgiana (81,9%). Le minoranze religiose sono le seguenti: musulmani (9,9%), apostolici armeni (3,9%), russo-ortodossi (2,0%), cattolici (0,8%). Lo 0,8% degli abitanti registrati nel censimento del 2002 ha dichiarato di essere seguace di altre religioni e lo 0,7% ha dichiarato di non appartenere a nessuna religione.

Religione

La Chiesa apostolica autocefala ortodossa georgiana è una delle più antiche chiese cristiane del mondo, fondata nel I secolo d.C. dall’apostolo Andrea, il primo chiamato. Nella prima metà del IV secolo d.C. il Cristianesimo venne adottato come la religione di Stato. Questo ha portato un forte senso di identità nazionale che ha aiutato a preservare una identità nazionale georgiana nonostante i ripetuti periodi di occupazioni straniere e tentativi d’assimilazione.

In accordo con la costituzione della Georgia, le istituzioni religiose sono separate dal governo e ogni cittadino ha il diritto di professare liberamente la propria fede religiosa. Comunque, più dell’82% della popolazione della Georgia pratica la confessione cristiana ortodossa e la Chiesa ortodossa georgiana è un’influente istituzione nel paese.

[senza fonte]

Il vangelo venne predicato in Georgia dagli apostoli Andrea, Simone il Cananeo, e Mattia. La Georgia venne ufficialmente convertita al cristianesimo nel 326 d.C. da Santa Nino di Cappadocia (nota anche come Santa Cristiana e festeggiata dai Cattolici il 15 Dicembre) che è considerata da parte della Chiesa Ortodossa l’illuminatrice della Georgia alla pari degli apostoli.
La Chiesa ortodossa georgiana, una volta dipendente dal Patriarcato di Antiochia, acquistò lo status di autocefalia nel IV secolo d.C. durante il regno di Vakhatang Gorgosali.

Le minoranze religiose nel paese includono: russi ortodossi (2%), cristiani armeni (3,9%), musulmani (9,9%), romano cattolici (0,8%), nonché una considerevole comunità ebraica e varie minoranze protestanti.

Lingue

Il georgiano è la lingua ufficiale e più parlata in Georgia (81% della popolazione). Esso appartiene al gruppo sud-caucasico (cartvelico), di cui rappresenta la lingua franca e l’unica lingua con una propria tradizione letteraria.

Il georgiano è parlato come prima lingua da circa 3,9 milioni di persone in Georgia. Altri 3,5 milioni di persone lo parlano all’estero (soprattutto in Turchia, Russia, Stati Uniti ed Europa, con piccole comunità in Iran e Azerbaigian). La lingua georgiana comprende circa 17 dialetti, suddivisi sostanzialmente in un gruppo orientale e in uno occidentale, alcuni dei quali sono stati fortemente influenzati dal linguaggio dominante della regione in cui sono parlati. In generale sono più conservativi i dialetti delle regioni montuose.

La lingua letteraria, che si basa sul dialetto cartiliano (pianure orientali), fu una conseguenza della conversione dell’élite georgiana al cristianesimo, avvenuta a metà del IV secolo. La nuova lingua letteraria venne costruita su un’infrastruttura culturale già ben definita, appropriandosi delle funzioni, convenzioni, e stato dell’aramaico.

In Georgia sono parlate anche altre lingue: soprattutto il russo, l’armeno, l’azero. In Abcasia l’abcaso è la lingua ufficiale. Il dialetto è parlato in più regioni per esempio Tusheti e Telavi.

Ordinamento dello Stato

In base alla Costituzione la Georgia è una repubblica democratica Parlamentare, con il Presidente della repubblica come capo di Stato con funzioni cerimoniali, e il Primo Ministro come capo del governo. Il potere esecutivo è composto dal Primo Ministro e dal Gabinetto della Georgia. Il gabinetto è composto dai ministri con a capo il Primo Ministro. In particolare, i ministri della difesa e dell’interno non sono membri del Gabinetto e sono direttamente subordinati al Primo Ministro.

Il potere legislativo è detenuto dal Parlamento della Georgia. Il parlamento georgiano è unicamerale composto da 150 membri, conosciuti come deputati, dei quali 75 membri sono eletti con un sistema a rappresentanza proporzionale e 75 sono eletti attraverso un singolo membro di distretto in un sistema di pluralità, che rappresentano i loro elettori. I membri del parlamento sono eletti per un mandato di cinque anni.
Cinque partiti e blocchi elettorali avevano una rappresentanza eletta in parlamento nelle elezioni del 2008: il Movimento per l’unità nazionale (partito di governo), il blocco elettorale dell’opposizione Unita, i Cristiano-Democratici, il Partito Laburista e il Partito Repubblicano.

La Georgia ha una Corte Suprema, con giudici eletti dal parlamento su raccomandazione del Presidente, e una Corte costituzionale.

A dispetto dei considerevoli progressi fatti dalla rivoluzione delle Rose non è ancora una piena e vera e propria democrazia. Il sistema politico rimane in transizione, con frequenti aggiustamenti per il bilanciamento del potere tra il Presidente e il Parlamento, e proposte che vanno dalla trasformazione del paese in una repubblica parlamentare fino al ristabilimento della monarchia. Gli osservatori notano il deficit di fiducia nelle relazioni tra il Governo e l’opposizione. Differenti opinioni esistono riguardo al grado di libertà politica in Georgia. Il Presidente Saakashvili sostiene che il paese è essenzialmente libero, ma molti capi dell’opposizione dichiarano che la Georgia è una dittatura, e Freedom House mette la Georgia nel gruppo dei paesi parzialmente liberi, assieme a paesi come Turchia e Bosnia.

Suddivisioni amministrative

La Georgia è suddivisa in due repubbliche autonome (avtonomiuri respublika), ossia l’Abcasia e l’Agiaria; una città autonoma, corrispondente alla capitale (k’alak’i), Tbilisi; nove regioni (mkhare), stabilite provvisoriamente fra il 1994 e il 1996. Le regioni e le repubbliche autonome si suddividono a loro volta in municipalità (o distretti). L’Abcasia e l’Ossezia del Sud (che si estende in gran parte nella regione di Shida Kartli) si sono autoproclamate repubbliche indipendenti.

Il distretto amministrativo autonomo della Ossezia del Sud (Tskhinvali), già nota come Samachablo o regione di Tskhinvali e facente parte della regione Shida Kartli, non è una delle repubbliche autonome ed è stato il teatro di un persistente conflitto militare a partire dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica per ottenere l’indipendenza dalla Georgia. L’8 agosto 2008 la Georgia ha lanciato un’offensiva per riguadagnare l’Ossezia del Sud; questa, al pari dell’Abcasia è retta da governi autonomisti non riconosciuti a livello mondiale, ma appoggiati dalla Russia. In risposta all’intervento georgiano, la Russia è intervenuta militarmente occupando l’Ossezia meridionale e una zona cuscinetto ai suoi confini all’interno della Georgia.

Forze armate

Le forze armate georgiane si compongono di 17 500 uomini, compresi 10 400 militari di leva. I militari comprendono le forze al suolo (protezione civile nazionale compresa), le forze della difesa aerea, la forza marittima della difesa e le forze interne.

Il 23 marzo 1994, la Georgia fu una delle prime Repubbliche ex-sovietiche che si unì alla Partnership for Peace. La Georgia è il primo paese che ha presentato la documentazione speciale (maggio 2004) e il 29 ottobre 2004 la NATO ha approvato il primo IPAP per la Georgia. In caso di successo dell’IPAP, la Georgia avrà una buona occasione per accedere al piano d’azione di insieme dei membri (MAP). La Georgia, sponsorizzata dagli Stati Uniti d’America, si dota del programma (GTEP) che è stato lanciato nel mese di aprile del 2002. Anche se il programma si è concluso formalmente nel 2004, la Georgia continua a godere della cruciale assistenza militare dalla NATO, soprattutto da parte di Stati Uniti e Turchia, e da Israele. Il governo georgiano ha annunciato una riforma delle forze armate georgiane per aderire ai protocolli della NATO. Il governo ha progettato di ridurre il numero delle forze armate e aumentare il numero dei militari di carriera a due terzi della forza totale. Il referendum popolare per l’adesione alla NATO, svoltosi il 5 gennaio 2008 contestualmente alle elezioni presidenziali, ha ottenuto il 61 per cento di favorevoli all’adesione.

La Georgia ha una relativa forza peacekeeping in Kosovo e partecipa alle operazioni militari in Iraq e in Afghanistan. La spesa militare annua ammonta a 23 milioni di dollari USA.

Politica estera

La Georgia mantiene buone relazioni con i suoi diretti confinanti Armenia, Azerbaigian e Turchia e partecipa attivamente nelle organizzazioni, come il Consiglio Economico del Mar Nero e il GUAM. La Georgia mantiene anche relazioni politiche, economiche e militari con il Giappone, Corea del Sud, Israele, Ucraina e molti altri paesi. La crescente influenza degli Stati Uniti d’America e dell’Unione europea in Georgia, in particolare attraverso la proposta di entrare a far parte della NATO, il programma d’assistenza militare d’addestramento e equipaggiamento statunitense e la costruzione dell’Oleodotto Baku-Tbilisi-Ceyhan hanno reso frequentemente tese le relazioni di Tbilisi con Mosca. La decisione della Georgia di incrementare la sua presenza nella coalizione di forze in Iraq è stata un’importante iniziativa.

La Georgia sta attualmente lavorando per diventare un membro a pieno titolo della NATO. Nell’agosto 2004, il Piano d’azione di partenariato individuale della Georgia fu presentato alla NATO. Il 29 ottobre 2004, il Consiglio del Nord Atlantico ha approvato il Piano d’azione per l’adesione (MAP) della Georgia facendo così passare il paese alla seconda fase dell’integrazione Euro-Atlantica. la decisione del 2005 del Presidente della Georgia, di istituire una commissione di stato per l’attuazione del Piano d’azione di partenariato individuale, che presenta un gruppo interservizi guidato dal Primo Ministro. La Commissione è stata incaricata di coordinare e controllare l’attuazione del Piano d’azione di partenariato individuale.

Il 14 febbraio 2005, l’accordo sulla nomina del Partenariato per la Pace (PfP), ufficiale di collegamento tra la Georgia e l’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord è entrato in vigore, in base al quale un ufficiale di collegamento per il Caucaso meridionale è stato assegnato alla Georgia. Il 2 marzo 2005, è stato firmato l’accordo per la fornitura e il supporto della nazione ospitante per il transito delle forze della NATO e del suo personale. Il 6-9 marzo 2006, il gruppo di valutazione e intermediazione per l’attuazione del (MAP) giunge a Tbilisi. Il 13 aprile 2006, la discussione della relazione di valutazione sull’attuazione del Piano d’azione di partenariato individuale si è tenuto presso Il quartier generale della NATO, nel formato 26 + 1.

Nel 2006, il parlamento georgiano ha votato all’unanimità per il disegno di legge che chiede l’integrazione della Georgia nella NATO; la maggior parte dei georgiani e dei politici in Georgia sostiene la spinta per l’adesione alla NATO. Nel 2009 l’alleanza si è nuovamente rifiutata di concedere alla Georgia la (MAP).

Il Presidente George W. Bush è diventato il primo presidente degli Stati Uniti d’America in carica a visitare il paese; la strada che porta all’aeroporto Internazionale di Tbilisi è stata poi ribattezzata George W. Bush Avenue.

Dal sito web della Commissione europea: il presidente Saakashvili definì l’adesione all’UE e alla NATO, come una priorità a lungo termine, non volendo che la Georgia diventi un terreno di scontro tra Usa-Russia, anzi cercando di mantenere strette relazioni con gli Stati Uniti e l’Unione Europea, sottolineando le sue ambizioni di far progredire la cooperazione con la Russia.

Il 2 ottobre 2006, la Georgia e l’Unione Europea hanno firmato una dichiarazione congiunta sul testo concordato Georgia-Unione Europea per il piano d’azione all’interno della politica europea di vicinato (PEV); il piano d’azione è stato formalmente approvato nella sessione del Consiglio di cooperazione UE-Georgia del 14 novembre 2006 a Bruxelles [66].

 

Wikimedia-WEB