|it| La Venezia Giulia

[banner]

 

Venezia Giulia province.png

La regione giulia (venezia giulia) e le sue province

 

 

La Venezia Giulia (Julisch Venetien in tedesco, Julijska Krajina in sloveno e croato, Venesia Jułia in veneto, Vignesie Julie in friulano) è una regione storico-geografica concettualmente definita nell’Ottocento al pari delle Tre Venezie; attualmente politicamente e amministrativamente è divisa tra Italia, Slovenia e Croazia, con la parte rimasta all’Italia dopo la seconda guerra mondiale in seguito ai trattati di pace di Parigi del 1947 e del Memorandum di Londra del 1954, che costituisce, insieme al Friuli, la regione autonoma del Friuli-Venezia Giulia.

Posta all’estremo nord-est della penisola italiana, i confini sono rappresentati, in linea di massima, dal torrente Judrio e e fiume Ausa (che segnavano il confine fra Regno Lombardo-Veneto e Contea di Gorizia e Gradisca), Trieste, l’Istria, le isole del Quarnaro e la città di Fiume, comprendendo dunque le terre poste fra Alpi e Prealpi Giulie, Carso, Alpi Dinariche e Alto Adriatico orientale (Golfo di Trieste e Golfo di Fiume). Il nome è stato ideato nel 1863 dal linguista goriziano Graziadio Isaia Ascoli per contrapporlo al nome Litorale, creato dalle autorità austriache nel 1849 per identificare una regione amministrativa più o meno coincidente. Il patrionimico dell’area è giuliano (plurale giuliani) come foro-giuliano (o friulano, lat. forojuliensis) per il Friuli. In entrambi i casi il nome deriva da Forum Juli odierna Cividale del Friuli e dalle catene montuose poste alle sue spalle, le Alpi Giulie per l’appunto.

Storia

Generalità

I territori che hanno fatto parte della Venezia Giulia (il Friuli orientale e parte del Goriziano con gli altopiani carsici tra il Vipacco e l’Idria – e a nord dell’Idria, tra l’Isonzo e Alpi Giulie -, Trieste e il suo entroterra carsico delle Alpi Dinariche, fino al Timavo, Pola con la penisola istriana, Fiume con le isole del Quarnaro e in primis Cherso, Lussino e altre isole minori, nonché Veglia, pur esclusa dall’annessione al Regno d’Italia a seguito della Prima Guerra Mondiale), iniziarono ad essere indicati con tale denominazione nel 1918. Furono sede, in età protostorica, della cultura dei castellieri e subirono successivamente un intenso processo di romanizzazione.

In età medievale non ebbero una storia comune almeno a partire dal X secolo, dal momento che l’Istria costiera si legò a Venezia da stretti vincoli politici e culturali, mentre l’Istria interna iniziò a ruotare sempre più entro l’orbita Sacro Romano Impero e asburgica. Anche Gorizia e il Friuli orientale, per lungo tempo governate da una famiglia comitale, vassalla prima dello Stato patriarcale di Aquileia e poi di Venezia, caddero, alle soglie dell’età moderna, sotto il potere della casa d’Austria. Caso a sé stante è rappresentato da Trieste che prima di associarsi all’Austria (1382) fu città vescovile e poi libero comune. La Venezia Giulia, unita all’Italia nel 1918, fu in massima parte annessa, al termine della seconda guerra mondiale, alla Jugoslavia (per la precisione vennero ceduti 7.625 km² di territorio).

 

Mappa del Triveneto.

 

I confini orientali italiani dal 1945. Si noti in rosso la Linea Morgan, che divise la regione nel giugno 1945 in Zona A e Zona B in attesa delle decisioni del Trattato di Parigi fra l’Italia e le potenze alleate. Pola era un’exclave nell’Istria meridionale, e faceva parte della “Zona A”

 

 

Wikimedia-WEB