|it| Capodistria-Koper

[banner]

 

Capodistria – Bandiera

Capodistria – Bandiera

 

Capodistria – Veduta

Capodistria – Veduta

 

Capodistria (in sloveno Koper [koːpəɾ], in croato Kopar) è una città della Slovenia di 25 521 abitanti[1]. Affacciata sul mar Adriatico, è il principale porto del Paese nonché un importante centro industriale. È il capoluogo del comune cittadino omonimo (Mestna občina Koper/Comune Città di Capodistria), una delle quattro entità comunali slovene dove l’italiano è riconosciuto come lingua ufficiale.

Città di fondazione greca, fu poi romana, bizantina e per cinque secoli veneziana. L’eredità della Serenissima si rispecchia in alcuni dei più importanti monumenti che caratterizzano il centro storico rinascimentale come il palazzo Pretorio, la cattedrale dell’Assunta e di San Nazario e la Loggia. Situata ad una ventina di chilometri da Trieste, è unita all’Italia dal valico frontaliero di Scoffie. Capodistria è altresì collegata con la capitale Lubiana da un’autostrada e da una ferrovia. Centro universitario, è sede della diocesi di Capodistria, suffraganea dell’arcidiocesi di Lubiana.

 

La presenza autoctona di italiani

 

La minoranza italiana è riunita in tre diverse comunità: la Comunità degli Italiani di Capodistria “Santorio Santorio (916 iscritti), la Comunità degli Italiani di Crevatini-Ancarano (147 iscritti) e la Comunità degli Italiani di Bertocchi (103 iscritti). I sodalizi aderiscono all’Unione Italiana.

In base a quanto indicato dall’ultimo censimento sloveno (2002) i residenti appartenenti al gruppo etnico italiano sono 712, cioè pari all’1,6% della popolazione totale del Comune. I residenti di madrelingua italiana sono leggermente più numerosi: 1.059, ovverosia il 2,2% sul totale (prima dell’esodo ne rappresentavano circa i quattro quinti). La comunità italiana autoctona vive non pochi problemi, data la scarsa consistenza numerica e il suo lento ma inesorabile declino dovuto sia all’emigrazione, sia al basso tasso di natalità, sia all’assimilazione.
Tuttavia, analizzando il censimento della Repubblica di Slovenia del 2002 nella sezione relativa alla lingua di comunicazione in famiglia emerge che 2.015 abitanti (ovvero il 4,2%) hanno dichiarato di comunicare in famiglia in lingua italiana.

La residua comunità italiana gode di ampie tutele, storicamente derivanti dal Memorandum di Londra del 1954, che dividendo l’allora Territorio Libero di Trieste fra Italia e Jugoslavia obbligava i due stati ad instaurare delle forme di tutela delle rispettive minoranze. Tra i diritti riconosciuti, vi è quello di esporre la propria bandiera nei contesti pubblici, a fianco di quella slovena. Secondo la legge slovena lo status giuridico della minoranza può essere mutato solo con il consenso della stessa.

Lingue e dialetti

In parte del territorio comunale di Capodistria oggi vige il bilinguismo ufficiale sloveno-italiano. Il bilinguismo riguarda tutti gli ambiti della vita pubblica, compresa la toponomastica. Sono bilingui la città di Capodistria e gli insediamenti di Barizoni/Barisoni, Bertoki/Bertocchi, Bošamarin/Bossamarino, Cerej/Cerei, Hrvatini/Crevatini, Kampel/Campel, Kolomban/Colombano, Prade, Premačan/Premanzano, Šalara/Sallara, Škocjan/San Canziano, Žusterna/Giusterna[senza fonte] e inoltre la località di Valmarin a Spodnje Škofije (Scoffie di Sotto), corrispondenti alla quasi totalità dell’area storica d’insediamento della popolazione di lingua italiana.[7]

 

Wikimedia-WEB